HI MATE!

"Siamo duri come artigli, qui si va nella tana dei Leoni, scaldiamo i motori con un paio di pinte mandate giù piano piano, abbastanza per far venire coraggio qui in questo pub del cazzo e dopo per ammortizzare i colpi dopo se le cose girano storte i ragazzi cantano e inveiscono mentre i più vecchi stanno ad ali più basse perchè sanno che la bocca e l'azione vanno insieme poche volte. Viene tutto dall'esperienza. Qua abbiamo fatto l'apprendistato e imparato le lezioni. Stasera non c'è posto per gli improvvisatori. Tutti qui dentro devono fare la loro parte, essere gente da potersi fidare. Balla un casino d'orgoglio, ed è importante avere rispetto di se stessi. Se qualcuno fa il fugone è meglio che dopo non si faccia più vedere" SIR JOHN KING.

6 gennaio 2012

Naziredskinhead.....only confusion!

Skinhead,una parola molto chiaccherata dai media,spesso con connotazioni errate,raramente per menzionare la vera origine del movimento.La ribalta mediatica in Italia ai danni della subcultura,prendeva vita ad inizio anni 90,dove qualunque quattordicenne coi capelli rasati a zero,veniva etichettato come un "naziskin".Ovviamente tutte queste farneticazioni,derivavano dal fatto che i giovani della destra radicale,adottavano per il loro look,i capi d'abbigliamento dello skinhead originale inglese.Tutto questo,pensando che quello skin,fosse l'ambiente ideale in cui un nazista si dovesse affacciare.In contrapposizione a questi,nacquero anche i red skins,i quali mischiavano il Che ai Doc Martens facendo diventare la loro militanza,una vera e propria pagliacciata.L'origine di questa babele ideologica stilistica,veniva sempre dall'Inghilterra,dove l'NF(national front)cercava proseliti tra i giovani skin che si accalcavano sotto i palchi animati da Rejects e 4Skins.Ecco come mai il 90% degli ignoranti dice Naziskin.Ora non sono sicuramente avvicinabile ad idee di sinistra e lungi da me che questo possa succedere in un futuro,ma oggettivamente preferirei che certi accostamenti vengano rescissi per sempre.Troppe sono le volte in cui,la subcultura viene violentata da ipotetiche giurie,in Italia e all'estero.Basta sentire una giornalista italiana,narratrice in un documentario sulle tifoserie di Roma e Inter,dove per chiamare il gruppo degli interisti,usava il termine SKINEIZ,cosi' facendo storpiando il nome,si riesce a riempire le teste vuote di chi crede a tutte le minchiate che la tv propina.Si puo' citare anche il film di Claudio Fragasso,Teste rasate,dove Marco il protagonista si fuma le canne e i suoi amici ballano la techno e si fanno chiamare naziskin.Tutto questo invece di farvi sorridere,dovrebbe farvi preoccupare perche' ora magari,viene ridimensionata la vita di pochi intimi al mondo,ma se invece,un giorno dicessero che tutti gli operai sono dei violenti,ridereste ancora?....penso di no.
Purtroppo,senza sapere il piu' delle volte cosa facciamo,diamo noi per primi l'occasione di riscrivere storie farlocche a chi,pratica servitu' all'eterno sistema.Ma questo lo affermo io comune mortale che scrive uno sfigato blog senza esser in alcun caso considerato...magari se questo lo dicesse Alfonso Signorini.........

Frankie Riordan

31 dicembre 2011

Not Fair Play but now?

Questa settimana,tralascio la soundtrack,per parlare di un progetto riposto un attimo nel cassetto dei desideri,ma non per questo accantonato.Nel marzo del 2010,il sottoscritto e un suo caro amico,due ragazzi di stadio,decisero di dar vita ai loro pensieri ribelli footballiani,attraverso l'ironia di una parola .FAIRPLAY,nacque dunque cosi',nel retrobottega di un negozio ai piedi della costruzione di Antonelli,giocando sul fatto che nelle nostre teste nel gioco del calcio di amichevole,esisteva veramente ben poco.Ora i progetti sono cambiati,il lavoro per me e lo studio per lui,ci hanno tenuti lontano dalla pratica esecutiva,ma tutto questo non ci ha impedito di fantasticare nuovi slogan,grafiche e soprattutto nomenclature ,per colpire le teste di chi,a vederci lungo la pensa come noi.Ecco cosa tracciai un anno e mezzo fa a proposito:

Nel mondo milioni di persone accettano la propria vita passivamente,senza colorarla di emozioni e rispondendo si ad ogni sopruso e malaintenzione li si ponga contro.
Per quanto ci riguarda,noi della FAIR PLAY PRODUCTION,non siamo cosi'.
Siamo tutto tranne che accondiscenti al logorio della vita moderna.Siamo dei ragazzi che provano emozioni d'altri tempi,figli di un mondo giovanile diverso e piu' attivo di quello dei giorni nostri.Con le nostre creazioni non ci vogliamo ne arricchire ne invaghire davanti a nessuno,bensi'vogliamo lasciare un altro segno tangibile del nostro attivismo giovanile nella vita moderna.
Nasciamo cosi' dopo schizzi di variotipo creando materiale che narra attraverso la sua originalita',le nostre passioni e le nostre emozioni.
La vita da stadio e le sottoculture giovanili,sono la nostra fonte di ispirazione,poiche' vicini al nostro modo di essere.
Sotto l'ombra della mole,creiamo,ci divertiamo e continuiamo a credere nei nostri pensieri che da complessi e astratti,passeranno su una maglia o su un adesivo.
Lanciamo dunque il nostro messaggio forte e chiaro a chi ci osserva con curiosita' o con semplice stupore:
Vivi la tua vita come noi,vivila con FAIR PLAY!


PERCHE' il nome fair play?

L'ironia gioca molto sulla scelta del nostro marchio,poiche' fair play, ha come significato la lealta'e il rispetto delle regole nello sport;in particolare nel gioco del calcio
Per noi maniaci del pallone dunque, nome non fu piu' appropiato per realizzare finalmente con un degno titolo,le nostre particolari idee.
Come detto in precedenza non chiniamo il capo dietro le regole dettate dalla consuetudine quotidiana,ma bensi' ci ribelliamo con stile,dunque con FAIR PLAY!
Ecco spiegato il sarcasmo della nostra produzione!

SOLO CALCIO?
Il calcio e' detto da tutti come il gioco piu' bello del mondo.
Lo seguono tutti i tessuti sociali;dal bidello delle elementari,fino al piu' graduato manager d'azienda.
Il collante del pallone dunque,si puo' utilizzare anche per rappresentare la vita di un operaio,di uno studente o di un miliardario.
L'aggregazione di tante persone,frutta milioni di sentimenti e di posizioni che noi partecipanti alla vita,non dobbiamo fare altro che rifletterle su cio' che vogliamo!

INVITIAMO CHIUNQUE VUOLE SOSTENERE IL NOSTRO MARCHIO,CHI VUOLE SAPERNE DI PIU' E ANCHE CHI E' MOSSO DALLA CURIOSITA',A SCRIVERCI SOPRA QUESTO SPAZIO.
FAIR PLAY PRODUCTION 

Questa era ed e' la nostra linea di pensiero.
Da marzo 2010 abbiamo prodotto un quantitativo di 50 magliette e 100 adesivi,distribuiti tra amici di curva e persone che ci dimostravano interesse e apprezzamento per la fattura del materiale.Ora forse se l'onnipotente vuole,ci sara' il nostro grande ritorno,con una chicca e un piccolo cambiamento che comunque,andra' per niente ad intaccare il nostro spirito dedito a prendere la vita a calci nel culo.
Ora vi saluto e ricordatevi che il gioco del calcio e' una bomba.......una bomba che fa BOOOOOOOOOOM!


Frankie Riordan

26 dicembre 2011

Why Riordan?Because.....

Perche' lo pseudonimo di Frankie Riordan???
Non so se ve lo sarete chiesto,anzi penso che a molti non fotte una sega di nulla di questo blog,ma alla fine...alla fine si scrive,e questo e' quello che conta.

Iniziamo a dire che in tutto questo,c'e' molto della passione mia , per il mondo britannico.Frankie molto facile poiche' e' l'alter ego del mio nome italiota.Riordan invece ha piu' significati.Inanzitutto,l'estrazione delle radici di questo cognome arrivano dalla piu' volte contestata Irlanda,da tradizione sempre in contrasto con l'Inghilterra per motivi ben piu' profondi e radicali che di quelli del football.Alcuni di questi irlandesi, a cui a Riordan precedeva una O apostrofata,emigrarono e si stabilirono chi nei restanti paesi della GB o chi ancora piu' lontano, negli Stati Uniti.Da qui forse,presumo con facilita', partirono i discendenti di due personaggi a cui devo lo pseudocognome.Vince Riordan,il primo bassista dei Cockney Rejects formatisi a Londra nella zona dell'east end,e il penso piu' famoso,Derek Riordan,scozzese di Edimburgo colonna della nazionale di calcio del suo paese.Ora su Vince primo bassista di cui non ho piu' sue notizie,molto ha giocato sulla scelta il fatto che io apprezzi all'inverosimile,il sound oi!dei rejects.Molto di questo apprezzamento appunto, lo devo al suo basso,visto che in molti pezzi soprattutto nel genere oi!steet punk,questo strumento e' molto importante,da la vita alla canzone spesso riottosa,spesso lamentosa ma sincera.Invece su Derek, c'e' altro da dire.Lui mi rimase in mente subito per il cognome,perche' trovai l'onomino del bassista,ma poi,vedendolo giocare prima con la sua Scozia e poi con gli Hibs,mi resi conto che non era soltanto un giocatore con un cognome orecchiabile,ma anche un gran talento.Nacque nel 1983,nella capitale Edimburgo dove 15 anni piu' tardi,realizzo' il suo sogno che portava fin da bambino...giocare a Ester Road con la maglia bianco verde dell'Hibernian.Grande classe,grandi gol,attirarono i manager del Celtic,che lo prelevarono nel 2006 per portarlo a Celtic Park,a riavvicinare le folle ormai stanche di giocatori non scozzesi privi di classe e grinta.Ma la nostalgia dei suoi fans,si faceva sentire,cosi' Derek torno nel 2008 agli Hibs.Ora dopo una parentesi in Cina a quanto visto poco fortunata,Riordan si trova svincolato.Penso sia una grande occasione per quei club italiani dalle finanze mediobasse che hanno voglia di rivalsa.Addirittura il Verona,secondo in serie b,si e' messo sulle sue nobili  tracce.Ora,dopo questo piccolo spiegone, sapete i motivi principali della mia firma,ovvero la passione per la GB,il suo calcio e la sua musica.Ora potete andare a fare in culo tutti quanti,a festeggiare il vostro merdoso santo Stefano..

Bye Mate!

Frankie Riordan

22 dicembre 2011

The soundtrack of the week....disparita' legale.



A distanza ormai di quasi 4 anni,ancora non sono chiare le condizioni per cui,l'ispettore di polizia Filippo Raciti,perse la vita a Catania durante gli scontri tra i padroni di casa e gli opposti rosanero.Ora,come per altro era gia' successo pochi giorni dopo il fatto,esce fuori la testimonianza di un collega,che afferma che,mentre effettuava maldestramente manovra col blindato della polizia,forse(???) per via della confusione causata dagli scontri,urto' contro un muro dello stadio Massimino,il corpo del Raciti.Ora,proprio ieri e' stata comminata a Speziale,il presunto omicida dell'ispettore,una pena in secondo grado di 8 anni.Non voglio scendere in merito agli odi personali tra polizia e ultras,ma penso che questo procedimento,per quanto possa essere giusta in un ambito puramente ipocrita moderno,e' la sintesi di quanto marcio ci sia al mondo.Un ragazzo minorenne all'epoca dei fatti,per pur grosso quanto era,non sarebbe mai stato in grado di uccidere con un lavello di quelle dimensioni Raciti.E mentre un collega afferma che forse la morte del poliziotto catanese e' stata causata per demerito suo,in senato i nostri gran signori di politicanti,esponevano uno striscione non autorizzato con scritto "Governo ladro"dando vita ad una gazzarra,che neanche nei peggiori derby rionali si e' mai vista.Ora con tutto questo marcio che abbiamo sia nelle istituzioni che nelle forze di polizia,con la disparita' di trattamenti che si hanno quando si indossa una divisa(a Spaccarotella 6 anni per omicidio,a Speziale 8 ma le modalita' non sono altrettanto chiare)e,non per ultimo siamo nel mese del 13 dicembre,volevo dedicare a questa settimana prima del natale ,questa canzone.Gli inventori dell'acronimo A.C.A.B(all cops are bastards),sono gli inglesi 4 skins,formatisi nel 1979 all'Alaska Reheasarl room di Waterloo.I membri iniziali, erano provenienti dal mondo delle gradinate(west ham)e dal giro skin che seguiva l'altra band grande icona skin dei tempi,i Cockney rejects.In seguito oltre ad ACAB,crearono altri brani di pregevole fattura come Sorry e Yesterday heroes.In conclusione ascoltatevi questa song, e ricordatevi che la legge non e' uguale per tutti...



Letterina a Babbo Natale....

Caro Babbo Natale,per l'anno prossimo venturo,avrei alcuni desideri che vorrei,si realizzassero.
Vorrei che venisse tolto il Daspo ai miei amici,che tutti i loro problemi legali si risolvessero in un batter di ciglio.
Vorrei tornare a vedere gli stadi pieni,tre stranieri per squadra e niente tessere ne piu' tornelli.
Vorrei vedere nuovamente i gruppi organizzati,non le sigle delle citta' che francamente,mi hanno rotto il cazzo.
Rivoglio le torce ed i fumoni,le stelle ed i bomboni con poca celere,a romperci i coglioni.
Vorrei cinque scontri,giusto quelli che tu sai,e per ultimo ma non per questo meno importante,vorrei il magico rombo Umbro,sulle casacche del mio Toro.
Non mi sembra di chiedere troppo o meglio,troppo di qualcosa che una volta era splendida realta',oggi solo desiderio di noi bambini mai cresciuti.

Frankie Riordan